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martedì 10 gennaio 2017

Ciaspolate alternative 2 - Monte Soglio da Sparone

Premessa

Il monte Soglio può essere raggiunto da Sparone passando per S. Anna e San Bernardo di Sparone, per poi proseguire lungo l'ampia cresta divisoria Orco\Lanzo sino in vetta ( quest'ultima parte è comune anche ai percorsi normalmente più frequentati, cioè quello con partenza da Alpette e quelli con partenza da Canischio, Prascorsano, Forno). Si tratta di un bellissimo itinerario, un pò lungo ma agevolmente percorribile durante la primavera, l'estate e l'autunno, che si svolge in gran parte su ottimi sentieri. 
La salita invernale, decisamente più faticosa, richiede inoltre qualche attenzione in più per la possibile presenza di ghiaccio e\o neve lungo il percorso. Per quanto mi riguarda desideravo da tempo raggiungere il monte Soglio con le ciaspole lungo questo itinerario, che conoscevo per averlo percorso durante la stagione estiva qualche anno prima. A darmi man forte in questa "avventura", pur avendola decisa il giorno prima per il giorno dopo,  sarà l'amico Marino.

L'itinerario

Casa con affresco in borgata Apiatur di sotto
Per raggiungere la partenza di questo itinerario occorre attraversare il ponte sul torrente Orco posto poco oltre il distributore di benzina ed imboccare la strada di collegamento con Alpette. Giunti al secondo tornante si parcheggia la macchina e si seguono sulla destra le indicazioni del sentiero che va subito ad attraversare il rio Mares su di una bella passerella in legno.  La prima gioia di giornata è quella di aver dimenticato la memory card della macchina fotografica: poco male, salirò più leggero...
Pilone votivo in località Ambarten
Su ampia mulattiera si sale fino a raggiungere prima la borgata, Aia di Pietra , con la cappella di S.Anna ed il campanile isolato, quindi Apiatur di sotto, Apiatur di sopra ed Ambarten; qui la mulattiera prosegue a monte del borgo ( presente un caratteristico pilone votivo)  senza raggiungere un gruppo di rustici sulla destra e si fa più incerta: i segni bianco-rossi risultano coperti dalla neve e bisogna affidarsi a sporadici  pezzi di nastro bicolore legati ai tronchi degli alberi. 
San Bernardo di Sparone
Indicativamente il percorso in questo punto sale a monte di Ambarten fino raggiungere  la dorsale boscosa soprastante, quindi piegando leggermente verso destra va a raggiungere S. Bernardo di Sparone. Da Ambarten in avanti, a seconda della quantità di neve presente, potrebbe essere conveniente cominciare a calzare le ciaspole, cosa che noi facciamo.
La divisoria Orco -Lanzo
Dalla dorsale boscosa in poi comincia  anche la parte più delicata dell'itinerario, perchè l'esposizione a nord e gli eventuali accumuli di neve dovuti all'azione del vento possono rendere molto consistente l'altezza della neve presente. Nel nostro caso il manto nevoso in questo tratto, principalmente a causa delle temperatura sopra la media e della scarsa esposizione, presenta accumuli da vento e crosta non portante, per una media di 60 cm di neve umida e pesante, ragion per cui gli ultimi 300 metri di dislivello si riveleranno una vera e propria guerra, faticosissimi, ragion per cui dovremo darci il cambio nel battere la pista!
Si sprofonda regolarmente oltre il ginocchio; l'unica consolazione è sapere che battendo la pista stiamo davvero toccando il fondo, cioè la superficie,erbacea e\o arbustiva, sottostante al manto nevoso. 
L'alpe Calus. Tra i tetti il Gran Paradiso
Dopo una breve e meritata sosta ristoratrice presso la cappella di San Bernardo di Sparone  , raggiungiamo  la cresta spartiacque Orco-Lanzo  per valutare le condizioni del tratto finale del  percorso, ed in particolare la presenza di una pista già battuta per il Soglio: è infatti impensabile, in queste condizioni del manto nevoso, dover ancora battere il percorso fino in cima: sarebbe troppo faticoso.
Dalla vetta del Soglio, vista in direzione dell'Uja di Corio.
Per fortuna una pista battuta c'è già e c'è anche meno neve ( circa 30- 40 cm ) , e  così decidiamo di proseguire per portare a termine l'impresa. Certo ora il magnifico panorama contribuisce ad alleviare la fatica del percorso, ma la neve è sempre pesante e faticosa e l'incedere forzatamente lento, per cui arrivare fino in cima sarà più che altro una questione di forza di volontà.
Il campanile all'Aia di Pietra
Così dopo essere leggermente scesi a raggiungere l'ampia depressione soprastante l'alpe Pian Pesse ( denominata "col Pian  Pesse" sulla carta MU) , cominciamo il tratto più ripido della salita, raggiungendo prima l'alpe Calus ed infine l'agognata cima del Monte Soglio. La bellissima giornata ripaga ampiamente delle fatiche sostenute e sarebbe bello poter "rimanere qui per sempre" , ma il sole e  l'orologio non si fermano ad aspettare il viandante, ragion per cui consumato un veloce pranzo, ci tocca cominciare a scendere.

Sparone by night
La discesa non presenterà particolari problemi nel tratto innevato, grazie anche alle fatiche del mattino; arrivati all'Apiatour di sopra ci togliamo  le ciaspole e continuiamo a scendere decisi verso valle , concedendoci una breve sosta unicamente all'Aia di Pietra per ammirare questa straordinaria borgata. Alla macchina arriveremo al calar della notte, cosa che ci regalerà una bella veduta su Sparone, un pò stanchi ma felici: missione compiuta. La prossima volta però, meglio tornare con  condizioni della neve più favorevoli !


Conclusione:

Come avrete notato in questo post, più corto del solito , non ci siamo volutamente soffermati in dettagli circa tutte le bellissime borgate di montagna attraversate lungo il percorso, perchè su questo argomento  contiamo di tornare in futuro, magari durante un'altra stagione.Arrivederci ed a presto con le Storie!






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